Pasta al dente o ben cotta? Dilemma di tante cucine italiane anche se in realtà ognuno ha le sue preferenze. Cosa dicono però gli esperti?
Ognuno ha il suo grado di cottura preferito però ci concentriamo in questo articolo nel capire cosa i nutrizionisti consigliano per tutelare la salute e la forma fisica. Ci sono infatti tante credenze popolari che non sempre corrispondono alla verità.
Pasta al dente o ben cotta?
Ci sono diversi gradi di cottura per quanto riguarda la pasta, alimento consumatissimo nel nostro Paese e imitato in tutto il mondo. Nelle varie cucine d’Italia si cucina in diversi modi e si condisce in altrettanti, in base al gusto dei commensali, ma ci sono dei consigli che gli esperti danno per sciogliere i dubbi su questo alimento che ormai troviamo disponibile nei supermercato in tante varianti, da quella tradizionale a quella integrale.
Uno dei dubbi maggiori quando dobbiamo mangiare la pasta è in merito ai chili che si acquistano. Si pongono questa domanda specialmente coloro che seguono una dieta e non riescono proprio rinunciare a questo piatto gustoso e semplice.
Precisiamo subito che nessun alimento di per sé fa ingrassare, ma è il modo in cui lo consumiamo che determina una lievitazione di peso. Non esiste nemmeno un alimento che faccia dimagrire al 100%. La porzione standard è di 80 grammi e i risultati dei nostri pasti sul corpo dipendono da quanta pasta mangiamo, oltre agli altri alimenti contenuti nel regime alimentare e lo stile di vita generale.
È bene ricordare infatti che bisogna integrare nella dieta la giusta dose di attività fisica.
Torniamo quindi alla domanda iniziale: pasta al dente o ben cotta? La prima fa ingrassare meno, se l’alternativa è quella scotta. Questo perché l’amido che c’è nella pasta non si disperde e viene assimilato dall’organismo in modo graduale. Questo evita sbalzi glicemici, evita gli accumuli di zucchero e anche di grasso. Inoltre ci sarà un senso di sazietà prolungato.
È preferibile mangiare la pasta al dente anche per una questione di masticazione, che influisce positivamente sulla digestione.
Quale cottura agisce negativamente sulla forma fisica
Al contrario, la pasta scotta provoca problemi digestivi perché gli enzimi non riescono a rompere l’impasto colloso e quindi si innalza la glicemia perché il glucosio viene assorbito immediatamente.
C’è una differenza importante fra indice glicemico della pasta al dente e quello della pasta ben cotta e si va da un valore di 45 a 70. A questo punto, ti starai chiedendo come pupi preparare al meglio questo squisito piatto coniugabile in tante maniera diverse, per non ingrassare.
Seguendo le regole base della cottura, la pasta va cotta in una pentola ampia e il sale va aggiunto al momento del bollore. La pasta, una volta calata, va mescolata con un cucchiaio in legno. La tempistica è circa 4 minuti per quella fresca, se poi dobbiamo passarla in padella con gli ingredienti della ricetta che abbiamo scelto, è opportuno toglierla leggermente prima.
Se la pasta che prepariamo è quella che si acquista confezionata al supermercato, sarà necessario seguire i tempi di cottura riportati sulla confezione.