Per quanto tempo si deve tenere la documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi? Scopriamolo.
Come ogni anno anche in questi mesi abbiamo a che fare con la dichiarazione dei redditi, con relativo modello 730 o Pf. Ma quanto tempo si devono conservare i documenti? La normativa ha delle regole chiare e ci sono anche alcune eccezioni.
Ormai quasi tutti i contribuenti hanno presentato la dichiarazione dei redditi con modello 730, ma ci sono ancora alcuni giorni di tempo per i ritardatari dell’ultimo momento. Chi la presenta con il modello Redditi invece c’è tempo fino al 30 novembre.
Per quanto riguarda la documentazione necessaria, c’è un tempo preciso per conservare i documenti che attestano la dichiarazione dei redditi presentata in Agenzia delle Entrate e questi sono stabiliti dalla normativa. Si tratta di 5 anni e quindi quella del 2023 va tenuta almeno fino al 2028. Dovrà essere esibita su richiesta dell’Ufficio competente e quindi archiviata con cura.
Ma quali sono di preciso i documenti da tenere? Oltre alle regole ci sono eccezioni e differenze in base a persone fisiche e imprese, vediamole insieme.
I documenti relativi alla dichiarazione dei redditi 2023 che andranno conservati fino alla data del 2028 sono quelli più comuni come le certificazioni delle ritenute d’acconto, le certificazioni dei redditi ad esempio l’Unica e poi gli scontrini.
Questi ultimi sono particolarmente importanti perché attestano quali farmaci idonei fiscalmente abbiamo comprato durante l’anno, così come bisogna conservare le fatture delle spese mediche e le ricevute di tutte le prestazioni sanitarie.
Altre spese che hanno diritto a oneri deducibili o detraibili, vanno tenute da parte, ad esempio quelle relative alla formazione. Ancora, bisogna conservare gli attestati di versamento d’imposta presentati con gli F24.
Infine, non perdiamo la copie della polizza che attesta i requisiti richiesti per i premi di assicurazione sulla vita, il contratto di mutuo o quelli di compravendita o ristrutturazione dell’immobile.
Tutta questa documentazione dovrà essere disponibile fino al 31 dicembre del 2028 – come già abbiamo specificato – qualora l’Agenzia delle Entrate la richieda per eventuali controlli. Informazioni più precise potranno comunque essere date dal proprio commercialista.
Questa la regola generale, ora veniamo alle eccezioni. Ad esempio, è il caso delle spese di ristrutturazione della casa che danno diritto alla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. I 5 anni si aggiungono alla durata della dilatazione, ad esempio 10 anni. Stesse regole perle spese relative al risparmio energetico.
C’è poi un’ultima differenziazione da fare fra imprese e persone fisiche. Però se si tratta di imprese d’obbligo civilistico di conservazione delle scritture contabili, la durata di conservazione dei documenti è di 10 anni. Questo è un obbligo civilistico e il nostro articolo è puramente informativo, per informazioni più precise è sempre bene contattare un commercialista esperto in contabilità.
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