Volete fare una gita fuori porta a Roma all’insegna della paura e del terrore? C’è un luogo misterioso e terrificante che vale la pena vedere almeno una volta nella vita. Quest’esperienza non è consigliata ai deboli di cuore, ma solo agli animi coraggiosi e temerari che non hanno paura di ossa, scheletri e fantasmi. Siete pronti a scoprire la spaventosa Cripta dei Cappuccini a Roma?
A due passi dalla Piazza Barberini e dalla fontana del Tritone realizzata dal Bernini, ma anche da tutti i luoghi iconici della Dolce Vita, c’è un luogo oscuro e spaventoso, il cui fascino è sinistro e inquietante, ma che suggestiona i visitatori e resta per sempre impresso nella memoria. Stiamo parlando della Cripta dei Cappuccini situata in Via Vittorio Veneto 27 a Roma. Questo luogo non rientra nei soliti circuiti del turismo di massa, ma resta uno dei posti più magici e particolari della Capitale.
Per chi non teme la vista di ossa umane è uno spettacolo impareggiabile. Questo ossario maestoso è un invito a riflettere sul senso profondo della vita e della morte, sul carattere effimero dell’esistenza e su cosa davvero conta e cosa invece è superfluo.
Per visitarlo basta prendere la metro linea B e scendere alla fermata Barberini.
La Cripta dei Cappuccini è un luogo spaventoso e unico nel suo genere perfetto per una gita fuori porta. Si trova esattamente sotto la Chiesa di Santa Maria della Concezione che è ciò che resta di un antico convento cappuccino costruito nel Seicento.
La visita inizia con un giro nel Museo dei Cappuccini in cui sono custoditi oggetti sacri, ex voto e opere d’arte di gran pregio. Solitamente i viaggiatori lo vedono in maniera veloce e distratta, perché il loro vero desiderio è vedere la cripta con le ossa umane.
Scendendo delle ripide scale cambia lo scenario (e anche la temperatura). Prima dell’ingresso nella cripta c’è una frase di Memento mori che preannuncia al visitatore ciò che di lì a poco vedrà: “Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete”.
La Cripta dei Cappuccini è formata da un lungo corridoio su cui si affacciano cinque cappelle (la cappelle delle tibie, quella dei tre scheletri, quella dei bacini e quella dei teschi). Ogni angolo è decorato con ossa umane. Si tratta dei resti di 4000 frati cappuccini che sono hanno trascorso tutta la loro esistenza nel convento e sono vissuti tra il 1500 e il 1800 (anno di demolizione del convento).
Le ossa umane sono disposte in modo da creare complessi motivi funebri come la clessidra, la farfalla, la falce e l’orologio. C’è persino lo scheletro intero di un bambino.
Anche i lampadari sono fatti di ossa, nello specifico falangi.
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