Ovunque ci dicono che muoversi e praticare esercizio fisico fa bene, ma davvero è così nonostante l’aria inquinata delle città?
In generale, sappiamo che praticare sport allunga la vita ma cosa succede se lo facciamo in luoghi dove la qualità dell’aria risente dell’inquinamento dato dalle auto e dalle attività umane presenti in zona? L’esperto chiarisce questi dubbi e offre consigli preziosi in merito.
Che l’attività fisica abbia effetti positivi è noto, specialmente se praticata in maniera regolare. Oltre a dare tonicità al corpo, allena i muscoli, ossigena il sangue e in generale, allunga la vita.
Molti studiosi confermano i benefici dell’allenamento, specialmente all’aria aperta, dove lo spazio di azione è più ampio e allenare il proprio corpo risulta più facile e perché no, anche divertente, nonché occasione di socializzazione con gli altri.
È importante però non esagerare e cimentarsi in attività consone all’età e alle proprie condizioni di salute, senza richiedere sforzi eccessivi al corpo. Su questo articolo ci soffermiamo su un aspetto dell’attività fisica all’aria aperta che pochi considerano: è benefica anche se praticata in condizioni di inquinamento dell’aria? Una scarsa qualità potrebbe vanificare gli sforzi e influire negativamente sugli effetti positivi?
Analizziamo gli aspetti più importanti di questa accoppiata (sport e aria inquinata) partendo dal presupposto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di 6 milioni di vittime in tutto il mondo a causa dell’inquinamento atmosferico, il quale costituisce la quarta causa di malattie e decessi al mondo dopo ipertensione, fumo e malnutrizione.
Correre o comunque praticare qualsiasi sport comporta il respiro a bocca aperta, cosa che porta a immagazzinare una grande quantità di aria.
Si suppone che per via della scarsa qualità dell’aria gli europei perdano un anno di vita. Per quanto riguarda l’Italia, il 3,7% delle persone si ammala per patologie che coinvolgono l’apparato respiratorio, ad esempio asma bronchiale e broncopneumopatia cronico ostruttiva.
Purtroppo il fatto che praticando sport c’è un ricambio d’aria maggiore, significa che il nostro organismo viene esposto a più sostanze inquinanti e questo aumenta il rischio di sviluppare malattie respiratorie e cardiovascolari.
Inoltre, come sottolinea il professor Sergio Harari – esperto in materia – lo sport che comporta il respiro a bocca aperta è il più “pericoloso” perché non viene usato un filtro importante contro germi e batteri, ovvero il naso.
Non è semplice sapere il livello di inquinamento dell’aria dove ci troviamo, possiamo però intuirlo dalla vicinanza o meno con le grandi città affollate di automobili e fabbriche: rispetto alle zone di campagna sicuramente ci saranno più agenti inquinanti. Allo stesso modo, è difficile sapere se allenarsi in casa è l’alternativa più valida ecco dunque alcuni accorgimenti utili.
Il consiglio è quello di scegliere le aree verdi ed evitare quelle trafficate. Bisognerebbe tenersi lontani anche dalle aree con edifici alti perché c’è minor ricambio di aria e le sostanze nocive tendono ad accumularsi. Altra buona idea è praticare sport al mattino perché i livelli di inquinamento sono più bassi.
Rinunciare all’attività fisica sarebbe un grande errore perché, praticarla con costanza significa migliorare la propria vita e allungarne l’aspettativa. Fra i diversi benefici riscontreremo un miglioramento delle funzionalità polmonari, minori rischi di contrarre malattie al cuore e patologie come il diabete. Possiamo quindi stare attenti agli elementi appena descritti e continuare a muoverci.
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